TORINO, 12 GENNAIO
2015 Premetto che
quando il Tusco mi ha chiesto di venire a registrare nel mio studio ero
contento, ma anche in soggezione, perché so che Diego ama i miei dischi e non
volevo deluderlo. Allora gli ho proposto di fare una cosa semplice, ma che non
si usa quasi più: di suonare tutti insieme. Non volevo fare una cosa con il click, un
musicista alla volta, ma fare delle riprese con tutta la band che suona, come
nel jazz. Non so come siamo riusciti a starci dentro, ma abbiamo registrato
senza grandi intoppi, a parte l'incidente con il vicino (che è un parrucchiere
e di solito al lunedì è chiuso, ma quella volta eravamo sotto natale ed era
aperto), che quando ha visto la scena di una decina di persone asseragliate tra
amplicatori e batteria non a potuto fare nient'altro che mettersi le mani nei
capelli. Quindi ho approfittato della cena, quando tutti si sono sparpagliati
alla ricerca del panino e della birra, per rimanere in studio e impostare uno
di quei mix in dual mono che a me piacciono tanto, dove la cassa sta sul canale
left, e magari il rullante sul canale right...si, proprio come in quelle
canzoni degli anni sessanta, che se ti capita di ascoltarle su un'autoradio con
una cassa rotta dici "ma la batteria dov'è?" e allora scopri che è
proprio sul quel canale che non funziona. Non faccio questo per un gusto retrò,
ma perchè mi interessa riprodurre quella magia che c'è quando il gruppo suona
nella sua saletta, dove senti più chitarra o più basso a seconda di dove ti
siedi. Allora quando nel mixaggio di un brano devi ridurre tutto su due canali,
preferisco produrre l'effetto stereo cosiddetto di spazialità, in dual mono.
Comunque non pensavo di raccontargli tutte
queste cose al Tusco, ma contavo sul fatto che con la pancia piena avrebbe
ascoltato in maniera più allegra il mixaggio e poi, se avesse fatto una faccia
strana me la sarai cavata dicendo che tanto era solo un provino, invece... gli
è piaciuto!
Anzi, mi sembra che siamo solo all'inizio di
una serie di cantate e suonate, nel senso che ci siamo accorti di avere trovato
un modo autentico di fare la nostra musica, oggi. p.s.il nome della birreria è top secret MAO
IL TUSCO ‘IL TUSCO CANTA E MAO GLIELE SUONA!’ (CortoCorto/TdE 2015)
Diego Tuscano, cantante dei bravi SanniDei, sorta di anomalia nel panorama nazionale, visto che suonavano hard blues con testi in italiano, si
concede una pausa solista, con questo album registrato dal vivo in studio, dove ci offre dieci canzoni, supervisionate e prodotte da Mauro “Mao” Gurlino, ospite in ‘Demagogia fiscale’. Ascoltando
il disco emerge come sempre la voce di Diego, sicura, duttile e gradevolissima. Tra le canzoni impossibile non segnalare ‘Teletossico’, ‘Quella che non sei’ dal gusto zeppeliniano, ‘Luna
incostante’ e ‘La mano’, il singolo accompagnato da un divertente e professionale videoclip. I SanniDei hanno sempre avuto una scintilla di magia inspiegabile, ma tangibile. La medesima cosa vale
per il loro cantante.
Gianni Della Cioppa
CORTOCORTO RECORDING STUDIO & TDE PRODUCTIONZ presentano: